Meglio di qualsiasi altro materiale, meglio della pietra eterna e inorganica, meglio del legno organico e vegetativo, il mattone è corpo terreno: impasto di ciò ch’è basso e informe (argilla sedimentazione lenta del fango alluvionale e acqua), “fissato” con ciò ch’è volatile e ardente (fuoco), il mattone rappresenta l’incontro e la sintesi degli opposti, la mineralizzazione dell’organico, la trasformazione della vita elementare brulicante in vita di ordine e di durata superiori, ma vita a sua volta fatalmente deperibile, destinata a subire un progressivo invecchiamento e sfaldamento. Proprio come i nostri ricordi, infatti ogni mattone rappresenta un ricordo di viaggi fisici e della mente che ho intrapreso, dai luoghi immaginari e reali che ho visto. E l’insieme di questi ricordi va a comporre la colonna in mattoni, metafora della vita.
Per quest’opera ho trovato ispirazione alla biennale di Venezia 2013, con i disegni ad inchiostro fatti con bastoncino in bambù dell’artista cinese Lin Xue, che mostrano paesaggi fantasmagorici e intrecci di forme vegetali, le sue opere possono essere interpretate come illustrazioni botaniche di piante immaginarie e di rappresentazioni di scoscesi paesaggi montani che si compongono sempre di fitte linee intricate, quasi tracciate in preda ad un’energia psichedelica.
Scultura
2014
Colonna in mattoni
100x100x80h cm